Mauricio Kagel nasce il 24 dicembre del 1931 a Buenos Aires, da una famiglia ebraica di origini sia russe che tedesche. Il cognome Kagel (preso dal nonno paterno), è di origine tedesca, tanto che un villaggio a qualche chilometro da Berlino porta questo nome. Studia con insegnanti privati, tra cui Alberto Ginastera e Juan Carlos Paz, canto, direzione d’orchestra, pianoforte, violoncello e organo. E’ il padre che gli impartisce le prime lezioni di musica ma il suo primo insegnante di pianoforte è stato Vincenzo Scaramuzza, un pianista di Crotone di cui il Maestro Kagel ha conservato un fervido ricordo per tutta la vita. Presso l’università di Buenos Aires studia poi con altri insegnanti, tra cui Jorge Luis Borges, filosofia e letteratura. A soli 16 anni entra a far parte dell' “Agrupacion Nueva Musica” di Buenos Aires.
Nel 1950 viene pubblicata la sua prima composizione, PALIMPSESTOS, per coro misto a cappella e DOS PIEZAS PARA ORCHESTRA.
Nel 1950 è co-fondatore della “Cinemathèque Argentine”.
Nel 1954 fonda l’orchestra del Teatro Colon di Buenos Aires
Nel 1955 diventa maestro di coro presso il Teatro Colon di Buenos Aires. Collabora con il periodico "Nueva Vision" e si interessa di fotografia e cinema.
Nel 1957 si trasferisce a Colonia. Lavora nello studio di musica elettronica e studia fonetica e scienza della comunicazione da Meyer-Eppler a Bonn.
Dal 1958 svolge attività di direttore d’orchestra.
Nel 1960 fonda il "Kölner Ensemble für Neue Musik"
Dal 1960 al 1964 è docente degli "Internationale Ferienkurse für Neue Musik" di Darmstadt
Dal 1961 tiene concerti e tournée in Europa ed America.
Dal 1964 svolge prevalentemente attività teatrale. Scrive i propri film e fa da regista per alcune sue opere, poi prodotte dalla televisione.
Nel 1964-65 è nominato "Slee-Professor" di composizione presso la State University of New York, a Buffalo.
Nel 1967 è docente ospite dell’ “Accademia per il cinema e la televisione” di Berlino.
Nel 1968 è direttore dei "Skandinavische Kurse für Neue Musik" a Göteborg.
Nel 1969 è direttore dell "Institut für Neue Musik" presso il conservatorio della Renania e dal
1969 al 1975 è direttore dei “Kölner Kurse für Neue Musik”.
Da1 1974 al 1979 è docente al Neues Musiktheater della Kölner Musikhochschule.
Effettua numerose tournée: in Medio Oriente e Asia nel 1973, e in Sudamerica, Stati Uniti e Canada nel 1974.
Fantasia, umorismo e originalità sono le caratteristiche principali delle sue opere. Kagel è diventato uno dei principali autori del teatro musicale contemporaneo. Nel corso della sua carriera artistica ha diretto egli stesso molte sue opere, sia come regista che come produttore dei suoi film e dei suoi programmi radiofonici. Ha ricevuto numerose onorificenze e riconoscimenti, ed è rappresentato in molti importanti festival di musica contemporanea. Una delle sue ultime apparizioni, con concerti e prove aperte al pubblico, è del luglio del 2006 in occasione del suo 75° compleanno presso il Teatro Colon di Buenos Aires e presso il Goethe-Institut e il Teatro Margarita Xirgu, dove è stato simbolo di scambi culturali tedesco-argentini.
Poche settimane prima della sua scomparsa Mauricio Kagel ha rilasciato un’intervista in occasione del festival "Il nuovo – l’antico", che si è tenuto a Bologna nel mese di ottobre del 2008 dedicandogli un’ampia rassegna. Viene proposto qui un breve tratto di questa intervista, che sintetizza sia il modo di interpretare la musica che la filosofia che ha guidato il Maestro nella sua lunga carriera di compositore, dove egli stesso spiega il suo vivere e sentire la cosa da lui più amata: la musica.
"...Ogni compositore crede che il suo ultimo pezzo sia il più bello e il più importante, ma nella mia vita la cosa fondamentale è stata la continuità. Le tappe sono, diciamo, organiche; al contrario di altri non ho mai avuto degli “shock” improvvisi che mi abbiano fatto cambiare rotta di punto in bianco. Ad esempio, quando si parla di Picasso si parla di periodo blu, rosa, cubista, etc. Una cosa del genere per me non esiste, perché tutto il mio percorso è continuo e – ribadisco - organico.
Naturalmente ci sono pezzi piü importanti e altri meno, ma non spetta a me parlare della loro qualità. Ciö che posso dire è che in tutta la vita, quando ho finito una partitura, in essa ho trasfuso tutto il mio impegno, tutta la mia anima e tutto il mio amore per la musica. Alla fine ho sempre potuto dire 'questo lo volevo e doveva essere fatto cosi'. Poi il tempo dirà…"
BIOGRAFIA